La Parodontologia è la branca dell’odontoiatria che studia i tessuti del parodonto (peri = attorno; odons = dente) e le patologie ad esso correlate, definite ‘malattie parodontali’ o parodontite.
Secondo alcuni studi, si calcola che siano almeno dieci milioni gli italiani che soffrono di parodontite dopo i trenta anni di età
Anche nei giovani la piorrea (altro appellativo della parodontite) può insorgere a causa di una predisposizione genetica e/o condizioni anatomiche sfavorevoli che determinano una precoce perdita degli elementi dentali: tra queste possono essere annoverate l’affollamento dentale, l’anomala posizione di alcuni elementi, i traumi occlusali ecc.
La malattia parodontale (parodontite o piorrea) è una patologia infiammatoria cronica causata da batteri che colonizzano la cavità orale
Le tempistiche più o meno veloci di progressione della piorrea dipendono, oltre che dai fattori legati a qualità e quantità di placca e tartaro (quindi dal livello di igiene orale), anche da fattori anatomici predisponenti, di uno stato di salute generale precario (diabete, immunodeficienze, leucemie), cattive abitudini quali fumo o alcool, stress ecc.
Gengivite
Se l’infezione è localizzata nel contesto della sola gengiva che circonda il dente, allora si parla di gengivite, condizione in cui si osserva sanguinamento e arrossamento delle gengive le quali diventano anche dolenti.
Parodontite avanzata
Se, al contrario, l’infezione risulta più grave, cominciando a distruggere anche il legamento parodontale e l’osso alveolare, allora si parla di parodontopatie avanzata.
Tali condizioni si accompagnano alla formazione delle tasche parodontali (che possono essere definite come “spazio patologico tra gengiva e superficie dentale dove si accumula tartaro”) e/o l’eventuale retrazione gengivale, con associata scopertura della radice dentale e antiestetico effetto di allungamento del dente, sanguinamento e progressiva mobilità degli elementi dentali fino alla loro caduta
Le possibili soluzioni terapeutiche
Gli interventi da valutare ed effettuare variano, ovviamente, in relazione alla gravità del problema.
Igiene orale professionale e/o levigature
Quando il danno si limita all’infiammazione superficiale della gengiva e/o la distruzione dei tessuti di supporto è in fase iniziale e di entità modesta, può essere sufficiente la semplice eliminazione dei depositi batterici e del tartaro dalle tasche gengivali attraverso opportune sedute di igiene professionale e levigature radicolari associati, ovviamente, ad un adeguato mantenimento dell’igiene orale domiciliare.
Chirurgia
Se la lesione è più profonda e grave, invece, l’intervento chirurgico può riguardare solo i tessuti molli gengivali come nella chirurgia muco-gengivale o, nei casi più avanzati, anche i tessuti duri, cioè l’osso, con interventi di chirurgia resettiva (per rimodellare l’osso alveolare) o di chirurgia rigenerativa (per ricostruire l’osso distrutto dal processo patologico).